Nascita del Progetto:
L’esperienza accumulata durante i vari sopralluoghi, mi ha portato a vedere oltre quello che vi è descritto in un progetto, perché i progetti iniziali hanno quasi sempre subito delle piccole ma anche sostanziali modifiche , affinché tutto potesse essere più funzionale e consono alle esigenze dei bambini. La scuola che andremo a costruire in collaborazione con l’Associazione “ASS. ITER ONLUS “, è in Eritrea, precisamente ad Asmara, nel quartiere di Den Den. Essa andrà a sanare una situazione veramente triste sia dal lato dell’istruzione che da quello igienico sanitario; i bambini potranno stare finalmente seduti su delle vere sedie e non per terra, e così per tanti altri piccoli bisogni che servono alla loro formazione scolastica. Non dimentichiamoci che questi bambini sono figli di invalidi di guerra, i quali sono già penalizzati in tutta la loro realtà familiare e di conseguenza economica. In quest’avventura sono stato accompagnato dall’amico Gavino Culeddu a cui va il mio ringraziamento per il suo apporto umano e logistico, e alla Pres.sa Lidia Corbezzolo, la quale a speso e sta spendendo molte energie affinché questo progetto vada a buon fine. Noi da parte dell’ASA c’è la metteremo tutta.
Inaugurazione:
Il 3 marzo 2011 alle ore 8.30 sono iniziate le manifestazioni per l’inaugurazione dell’edificio scolastico (asilo) per l’accoglienza di circa 140 bambini nel quartiere di Den Den (città di Asmara), detto anche il quartiere dei Patrioti. La cerimonia, protagonisti i bambini, si è svolta con canti, recite e ringraziamenti per la nuova struttura. Il tutto esaltato da uno striscione in eritreo “mai più in un container” Questo perché in precedenza la scuola era costituita da quattro container. Tanta la partecipazione della popolazione del quartiere, il Sindaco, il Capo-quartiere, ed altre autorità locali. Molti anche gli invalidi e mutilati di guerra. La struttura è stata realizzata in collaborazione con altre associazioni. Il nostro contributo di spesa è stato di euro 25.000,00€ .
Luigi Labartino e Gavino Culeddu